Fondo Ambiente Italiano | |
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Abbreviazione | FAI |
Tipo | Fondazione senza fine di lucro |
Fondazione | 28 aprile 1975 |
Fondatore | Giulia Maria Mozzoni Crespi |
Scopo | Tutelare e valorizzare il patrimonio d'arte e natura italiano, educare e sensibilizzare la collettività, vigilare e intervenire sul territorio. |
Sede | Milano |
Area di azione | Italia |
Presidente | Andrea Carandini |
Motto | Per il paesaggio, l'arte e la natura. Per sempre, per tutti. |
Sito ufficiale |
Il Fondo per l'Ambiente Italiano, conosciuto anche come Fondo Ambiente Italiano e con l'acronimo FAI, è una fondazione italiana senza fine di lucro fondata nel 1975[1] con lo scopo di tutelare, salvaguardare e valorizzare il patrimonio artistico e naturale italiano attraverso il restauro e l’apertura al pubblico dei beni storici, artistici o naturalistici ricevuti per donazione, eredità o comodato, l’educazione e la sensibilizzazione della collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura dell’arte e della natura e l’intervento sul territorio in difesa del paesaggio e dei beni culturali italiani.

Il Castello di Avio in Trentino.
Indice
Storia[modifica | modifica sorgente]
La fondazione nasce dall'idea di Elena Croce, figlia del filosofo Benedetto Croce, di emulare il National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty britannico, creato nel 1895 al fine di preservare i beni artistici del Paese anglosassone.
Nel 1975 Giulia Maria Mozzoni Crespi[2], Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli firmano l'atto costitutivo e lo statuto del FAI con lo scopo di contribuire alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio d'arte, natura e paesaggio italiano. Fin dai primi anni di attività il Fondo Ambiente Italiano vanta acquisizioni e donazioni.
Nel 1976 la prima donazione da parte di Piero di Blasi di 1000 metri quadrati a Panarea (ME), con cui il FAI assicura, negli anni successivi, la mancata lottizzazione del territorio, mantenendo intatta gran parte dell'isola.
Nel 1977 Emanuela Castelbarco, nipote di Arturo Toscanini, dona al FAI il Castello di Avio (TN) e la fondazione inizia interventi di restauro per salvare il progressivo degrado del bene. Con questa acquisizione il FAI stabilisce il principio in base al quale i donatori e i loro eredi possono godere del diritto abitazione in una parte della dimora donata, senza partecipare alle spese di restauro, manutenzione e custodia. Nello stesso anno iniziano i lavori di restauro per il Monastero di Torba (VA) acquistato da Giulia Maria Mozzoni Crespi, per donarlo al FAI e per salvarlo dal totale deperimento.
Nel 1981 la famiglia De Grossi dona il Promontorio e Torre di Punta Pagana a San Michele di Pagana, frazione di Rapallo (GE)e nel 1983, sempre in Liguria, la famiglia Doria Pamphili donano al FAI il borgo di San Fruttuoso (GE), con l'abbazia benedettina del XIII secolo e trentadue ettari di macchia mediterranea, un intero borgo da restaurare, e il FAI decide di far collaborare la piccola comunità che vi vive. Nel 1984 Elisabetta de Rege Thesauro Provana del Sabbione dona al FAI il Castello della Manta (CN). Nel 1986 la Italsider dona la Baia di Ieranto (NA); nel 1987 il FAI acquista Castello Grumello (SO), mentre la famiglia Carbone da la gestione di Casa Carbone a Lavagna (GE). Tra il 1988 e 1989 il FAI acquisisce il Castello di Masino (TO), la Villa del Balbianello (CO), la Villa Della Porta Bozzolo (VA) e la Torre di Velate (VA).
Negli anni novanta altre acquisizioni: un'edicola per giornali ottocentesca a Mantova, la minuscola Barbieria Art déco a Genova, dipinti, mobili, ceramiche e porcellane della Collezione Alighiero de' Micheli a Milano, il Maso Fratton-Valaia (TN), ai confini del Parco naturale provinciale dell'Adamello-Brenta; il Giardino della Kolymbetra, cinque ettari di terra con aranceti e mandorleti ai piedi della Valle dei Templi di Agrigento dati in concessione dalla Regione Siciliana; il Teatrino di Vetriano a Pescaglia (LU).
Nel 2000 è stata aperta al pubblico Villa Panza a Varese, donata nel 1996 da Panza di Biumo, con la sua collezione di arte contemporanea americana; mentre due anni più tardi lo Stato italiano ha dato in concessione il Parco Villa Gregoriana (RO) e nel 2003, l’area naturale di Punta Don Diego (OT) in Sardegna..
Nel 2005 Lydia Campatelli dona il Palazzo e la Torre omonima a San Gimignano (SI) e lo stesso anno il fondo acquisisce il Mulino di Baresi in Provincia di Bergamo segnalato durante il primo censimento nazionale “I Luoghi del Cuore” nel 2003.
Nel 2008, la storica azienda vinicola siciliana Donnafugata dona un giardino pantesco sull’Isola di Pantelleria (TP); sempre nel 2008, dopo tre anni di lavori di restauro, è stata aperta al pubblico Villa Necchi Campiglio nel cuore di Milano; nel 2011 Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD) e il Bosco di San Francesco ad Assisi (PG).
Nel 2009 Giuseppe Roi ha donato Villa Fogazzaro Roi a Oria Valsolda (CO); nel 2011 Assicurazioni Generali ha affidato in concessione l’ex Negozio Olivetti nel cuore di Venezia, in Piazza San Marco; nel 2012 l'Abbazia di Santa Maria di Cerrate a Lecce.
Attività[modifica | modifica sorgente]
Un Bene del FAI restaurato: Villa e Collezione Panza
Una "Giornata" del FAI ad Alessandria.
Il FAI interviene attivamente in tre aree: legislativa, delle politiche ambientali e delle vertenze o emergenze territoriali. Oltre al censimento nazionale I Luoghi del Cuore la Fondazione ha lanciato nel 2010 il progetto '“Puntiamo i Riflettori”, grazie al quale le Delegazioni FAI possono segnalare i beni del loro territorio abbandonati o vittime di degrado facendosi promotori della loro rinascita attraverso un’attività di sensibilizzazione e raccolta fondi a livello locale.
Da diversi anni il FAI organizza delle campagne rispettando la mission aziendale: Giornata FAI di Primavera, due giornate in cui sono aperti in tutta Italia, grazie ai 7000 volontari della Fondazione, molti luoghi di interesse culturale e naturalistico normalmente chiusi al pubblico; i Luoghi del Cuore, il censimento biennale dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI assieme a un gruppo bancario; "Ricordati di salvare l'Italia", campagna nazionale di raccolta fondi che avviene nel mese di ottobre, e la FAIMARATHON, maratona culturale per riscoprire le bellezze che circondano gli italiani.
Numerose sono le mostre e gli incontri organizzati nei Beni della Fondazione[3], tramite le 116 Delegazioni FAI distribuite su tutto il territorio.
I Beni del FAI[modifica | modifica sorgente]
Elenco di beni affidati, tramite donazione o concessione, al FAI per il loro restauro e conservazione, regolarmente aperti al pubblico[4]
Struttura[modifica | modifica sorgente]
Presidente[modifica | modifica sorgente]
- Giulia Maria Mozzoni Crespi (1975-2009)
- Ilaria Borletti Buitoni (2010 - 2013)
- Andrea Carandini (2013 - )
Note[modifica | modifica sorgente]
- ↑ FAI. La nostra storia. URL consultato in data 17-3-2011.
- ↑ Figlia di Aldo Crespi, fu alla testa della società editrice del Corriere della Sera a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta.
- ↑ FAI. Eventi FAI. URL consultato in data 21-05-2013.
- ↑ [1]
Voci correlate[modifica | modifica sorgente]
- Beni culturali
- Patrimonio culturale
- Legislazione italiana dei beni culturali
- Ministero per i Beni e le Attività Culturali
- Patrimoni orali e immateriali dell'umanità
Altri progetti[modifica | modifica sorgente]
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Fondo Ambiente Italiano
Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]
- www.fondoambiente.it (Sito ufficiale del FAI)
Fonti[modifica | modifica sorgente]
- Voce Fonto_Ambiente_Italiano di Wikipedia in italiano (base per questa voce, versione di riferimento, aggiornamenti effettuati)